Arte Valle

Nel corso del 2014 ha avuto luogo la prima edizione di “ArteValle” un evento artistico e culturale nel palcoscenico della Valle di Mompiano.
La Manifestazione, patrocinata dal Comune di Brescia, è stata ideata e organizzata dai “Gnari de Mompià” con il principale obiettivo di definire un riferimento ed una opportunità per espressioni artistiche, comunemente classificate come “Arte Moderna”. Tutto in un ambito assolutamente naturale, seppure confinanti ad un contesto urbano importante quale la città di Brescia.
L’attività che ha contraddistinto in questi anni la nostra associazione ha trovato in questa iniziativa lo strumento per esplorare dimensioni quali appunto quella artistica e che spesso rimangono ai margini delle esperienze associative.
Il solo fatto di averla organizzata ha originato in primo luogo al nostro interno un forte dibattito sulle finalità dell’arte, sulla sua capacità di trascinamento ma soprattutto sugli stimoli intellettuali che forme “inusuali” e a volte “provocatorie” possono indurre anche nell’osservatore distratto.
Proprio da queste premesse è nata l’idea di proseguire proponendo una continuità che permetta l’emergere di capacità artistiche inusuali.
Un’idea che coniughi l’arte con aspetti forse unici di vari elementi:

  • l’arte come forma di trasformazione naturale dell’esistente;
  • l’arte come mutazione dell’esistente;
  • l’arte non come espressione ma come simbolo;
  • la collocazione nel contesto della ex polveriera come strumento di economia;
  • la necessità di dare continuità ad un esperienza come quella di “ArteValle” che trova proprio in questi
    stimoli il nutrimento necessario.

Scarica il volantino (PDF)

Come portare l’Arte nella natura e progettare un luogo di pace

l’arte come forma di trasformazione naturale dell’esistente
l’arte come mutazione dell’esistente
l’arte non come espressione ma come simbolo
l’arte quale strumento per avvicinare i cittadini al territorio

Con il contributo di:

COME RAGGIUNGERCI:
ArteValle si trova in fondo a via Valle Di Mompiano, ma è raggiungibile anche da via Dabbeni. Situata a soli 10 minuti dalla stazione Mompiano della Metro ed è luogo ideale per essere raggiunto in bicicletta o a piedi.
Se invece prendete l’auto è consigliabile arrivare in fondo a via Garzetta e parcheggiare al Club Azzurri per proseguire a piedi per 15 minuti su via Dabbeni in direzione del monte ed imboccare la strada bianca a sx o il sentiero n° 10 a dx dove troverete la deviazione per scendere proprio tra le sculture.
Sono consigliate scarpe sportive

Sfera di spirali, ribattezzata dai visitatori la Pigna: questa l’opera di Guido Moretti l’inventore della terza via alla scultura. www.guidomoretti.it.
Guido Moretti pensa questa realizzazione giocando con gli elementi della geometria, come spesso nelle sue opere e all’integrazione con l’ambiente circostante.99 assi di larice imperniate su un perno centrale danno vita a questa meraviglioso articolarsi di spirali.

ELISA TAIOLA
Nuovo simbolo dell’infinito
Perché abbiamo bisogno di un senso di rinascita e gioia. Il simbolo proposto è la riformulazione del simbolo matematico dell’infinito. I due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso.” (Manifesto del Ribirth-day 2012) Omaggio al grande artista Pistoletto.

Gli studenti hanno proposto due lavori molto interessanti, l’opera qui a fianco dal titolo “nessuno urlava” si propone in tutta la sua delicata umana necessità di prestare aiuto a chi in realtà non lo chiede. L’altra opera “meccanismi naturali” implica che i visitatori muovendo i meccanismi aiutino gli alberi a crescere.

ANGELO NOCE
L’opera proposta ad ArteValle da questo artista cremasco, dal titolo “Lettere per il cielo”, ben visibile lungo il sentiero si caratterizza per i suoi cinque metri di verticale e maestosità. Un trono che invita il visitatore ad innalzare lo sguardo verso il cielo.


IL SASSO NELLO STAGNO
In questa opera “siediti e pensa la pace” si può entrare perchè realizzata in una delle buche create dal bombardamento del 1945, con l’invito a sedersi lasciandosi alle spalle la guerra e pensare alla Pace.

“Nomina si nescis, perit et cognitio rerum” Se non conosci il nome muore anche la conoscenza delle cose!
Questo il titolo dell’opera che l’artista ha scelto per la sua opera, una grossa tartaruga di bosco, 2 metri e mezzo, nata dal muschio e dalla terra e circondata da un boschetto di robinia che la custodisce come uno scrigno naturale.

ACCADEMIA SANTA GIULIA
Gli studenti dell’Accademia Santa Giulia hanno partecipato nel 2014 alla prima edizione di ArteValle con due lavori.
Qui a fianco viene presentato “Punto di vista”, una realizzazione che gioca sul doppio senso del titolo con un portale che invita ad ammirare il bosco e dal quale si può ammirare appeso all’albero, un enorme punto realizzato in terra cotta, che riporta le fratture create dall’artista.

Il secondo lavoro “Ricerca di equilibrio” si trovava sul monte, a destra dell’ingresso, ma sole acqua e vento lo hanno mascherato in modo naturale nell’ambiente.

GERO
Fuori posto nel bosco” il titolo di questa scultura di Giuliana Geronazzo un bosco di bambù tutto da ammirare nel suo piacevole contrasto con le piante del bosco che lo circondano e nel quale si ergono. 5 metri di canne che flettono al soffiare del vento spesso presente in questa valle.
L’anima di questa opera si fa viva grazie alla presenza delle persone che la attraversano.

AGNES DELI E ANDREE GAAL

Opera magistrale quella  realizzata da questa coppia di artisti ungheresi il titolo “Swarm” “sciame” racchiude il tentativo ben riuscito, di fissare un momento statico dello spostamento di uno sciame oppure di uno stormo di uccelli durante il volo. Nessun chiodo o nessuna vite la vincola agli alberi, la struttura si regge aggrappata all’albero, come in un abbraccio che presto o tardi si scioglierà.

GIACOMO FILIPPINI
“Esplosione” il titolo dello stupendo lavoro di questo giovane talento del panorama artistico cittadino. Inserito perfettamente nell’ambiente circostante ci fa riflettere su come, ferro, acciaio, ghisa, materiali usati per produrre ordigni, possano essere utili per produrre sensazioni di pace.
Questa scultura infatti nella sua statica confusione induce in chi la guarda un senso di tranquillità.

PATRIZIA CIGOGNETTI

Qui a fianco vediamo una delle quattro realizzazioni presentate da questa artista bresciana che si presenta timidamente ad ArteValle 2016.
“Le casedelle fate” è tema molto diffuso nel nord Europa, che qui viene ripreso per la gioia di grandi e piccini. Le porticine collocate alla base degli alberi sembrano gli accessi ideali alle case abitate dalle fate che con la loro presenza, oltre a rendere magico  questo luogo, lo proteggono dalle malattie e dai pericoli.

La terra può produrre beni per le necessità di tutti
ma non per la bramosia di tutti.

M. K.Ghandi